Consulenza psicologica online: quando può essere utile?

Sempre più spesso chi ha un problema psicologico cerca una soluzione prima di tutto online. Internet è ormai, per moltissime persone, la prima fonte di informazioni. Ed è infatti estremamente utile per informarsi su un disturbo e le sue possibili cure. Online si trovano descrizioni di sintomi, definizioni dei disturbi e un sacco di possibili interventi, di maggiore o minore efficacia.

Consulenza psicologica a Pisa - Dott. Valeria Bigarella
Consulenza psicologica a Pisa – Dott. Valeria Bigarella

Purtroppo questo modo di informarsi ha anche degli svantaggi: infatti può capitare di trovare informazioni contraddittorie o provenienti da fonti inattendibili. Per questo è molto importante verificare che chi scrive su un sito o su un blog sia effettivamente un esperto e non, semplicemente, un abile pubblicitario. Riviste e siti “acchiappa click” sono sempre in agguato purtroppo. Per non parlare di chi promette rimedi miracolosi con pseudotrattamenti inventati.

Inoltre, anche consultando siti seri e fonti qualificate, è fondamentale ricordare sempre che quanto leggiamo ha carattere generale, e non è detto che si applichi al proprio caso. Mai farsi diagnosi da soli, in nessun caso! Vale per tutta la medicina in generale, quindi anche per la psicologia! Anche se i vostri sintomi rispondono perfettamente ad una descrizione, la storia che li ha generati ed i meccanismi che li mantengono variano da caso a caso, per cui il trattamento può variare anche molto da un paziente all’altro. Ad esempio, un ragazzo che si abbuffa quando è nervoso ha probabilmente un problema di ansia e deve imparare a gestirla; caso del tutto diverso da una ragazza che si abbuffa perché non riesce a stare a dieta malgrado sforzi disperati e che poi si induce il vomito per “rimediare”. Anche se entrambi si abbuffano, non hanno lo stesso problema! E hanno bisogno di interventi molto diversi tra loro!

C’è inoltre una quantità di persone che si rivolgono a forum o scrivono direttamente agli esperti chiedendo loro una consulenza. Qui a mio avviso vi sono i maggiori rischi di equivoci e fraintendimenti.
In un forum, persone con problemi simili si confrontano su come li hanno affrontati ed eventualmente risolti, ma attenzione! Come dicevo prima, non è detto che sintomi simili equivalgano a problemi simili! Inoltre ci sono un’infinità di variabili che entrano in gioco, in primis la gravità del problema in questione: un conto è, per esempio, un disturbo
ossessivo iniziato da mesi; tutt’altra cosa è un disturbo che va avanti da anni, magari sviluppato durante l’infanzia o l’adolescenza! Altrettanto importanti sono il supporto sociale e familiare, il tipo di ambiente in cui uno vive e le risorse (culturali, economiche, cognitive, affettive) su cui una persona può contare. Una persona con un disturbo più lieve e un ambiente favorevole probabilmente risolverà i suoi problemi con un trattamento più breve, o magari anche da sola. Invece un problema persistente e invalidante probabilmente necessiterà di un trattamento più lungo e intensivo, magari anche combinato con una terapia farmacologica.

Quanto ai “consigli online”: anche un esperto prima di dare un parere clinico dovrebbe conoscere il caso nei dettagli. E per quanto questi possano essere descritti con cura, difficilmente potrà essere preciso se non ha avuto modo di fare domande. Una corretta anamnesi, che si impara a fare in anni di studio e che richiede di solito più di un colloquio col terapeuta, è condizione essenziale per poter fare diagnosi o anche solo per dare un parere.

Infine, per quanto azzeccato sia il consiglio ricevuto e il quadro tracciato, il cambiamento è qualcosa che richiede tempo, impegno e lavoro. Difficilmente un consiglio dato via mail o su un blog vi risolverà la vita: nella migliore delle ipotesi vi indirizzerà nella scelta del trattamento. Ma non potrà mai sostituirsi ad esso! Nessuno è in grado di aiutarvi in modo risolutivo rispondendo ad una mail! Perciò eviterei lunghissime descrizioni del problema e di come si è sviluppato che si concludono con un “cosa fare?” che non può avere altra risposta se non “vai da un esperto e affrontalo con lui” e mi limiterei a chiedere “A chi posso rivolgermi per un problema di questo tipo? Che trattamenti esistono?”
Infine esiste la possibilità di consulenze vere e proprie fatte via Skype. Questi sono consulti in tutto e per tutto, che richiedono al terapeuta lo stesso tempo e le stesse competenze di una seduta ambulatoriale, quindi hanno anche un costo analogo.

Ma vedersi di persona in uno studio è un’altra cosa. Sia per stabilire una relazione, sia per la maggiore facilità di comunicare, sia perché anche “recarsi” dal terapeuta, in quello studio, ha un valore terapeutico. E’ uno spazio, anche fisico, in cui prendersi cura di sé, sentirsi ascoltato, capito e supportato. Inoltre alcuni approcci terapeutici prevedono l’uso di tecniche di rilassamento o di ascolto del proprio corpo che richiedono una fisicità pressoché impossibile online.
Per questo la consulenza via Skype è consigliabile solo nei casi in cui incontrarsi sia fisicamente impossibile o comunque molto difficile, ad esempio se il paziente ha difficoltà ad uscire di casa e a spostarsi (ma in questo caso forse sarebbe meglio un intervento a domicilio), se è temporaneamente all’estero e non può ricorrere ad un terapeuta locale, o se ne ha già uno e vuole mantenere la relazione terapeutica anche dopo il trasferimento. Ma anche in questi casi, dovrebbe essere solo una soluzione temporanea cui ricorrere per un breve periodo. Non è pensabile fare un intero percorso di psicoterapia via Skype!

Consulenza psicologica a Pisa – Dott. Valeria Bigarella

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