Quando si parla di disturbi del sonno è importante partire con una corretta diagnosi.
Spesso infatti una difficoltà a dormire è presente in moltissimi disturbi e malattie. Può essere dovuta all’assunzione di farmaci (ad esempio alcuni cortisonici) oppure a malattie caratterizzate da dolore cronico. Anche i disturbi gastrointestinali non facilitano l’addormentamento. Ma anche in molte problematiche di tipo psichiatrico come la depressione è presente un’alterazione del ritmo sonno veglia. E anche senza sconfinare nella patologia psichiatrica, stress, ansia, preoccupazioni, ritmi di vita troppo frenetici possono causare disturbi più o meno gravi del sonno.
In questi casi ovviamente occorre lavorare in parallelo sia sul disturbo del sonno che su ciò che lo causa.
Perché, ovviamente, se non si cura il dolore cronico dormire diventa difficile; ma se si sono sviluppate delle convinzioni errate sul sonno (ad esempio “tanto prima delle 2 è impossibile che mi addormenti”) o delle abitudini disfunzionali (come il ricorso a farmaci o sostanze) eliminare il dolore potrebbe non essere sufficiente. Occorre ripensare il proprio rapporto col sonno.
Stesso discorso vale per i turnisti, o per chi ha attraversato un periodo stressante. Non è detto che basti eliminare la causa originaria per ripristinare l’equilibrio perduto.
In questi casi può essere d’aiuto la terapia cognitivo comportamentale dell’insonnia, un percorso di poche sedute in cui si lavora sulle abitudini e sulle convinzioni errate che tendono a mantenere il problema. Ne ho parlato qui.
Ovviamente se il problema col sonno deriva da ansia, stress e preoccupazioni, o depressione, un percorso di psicoterapia può essere necessario per imparare a gestire questi aspetti, che talvolta sono legati a problemi dai quali non si può prescindere.
Un lutto, problemi economici, difficoltà lavorative, problemi familiari spesso non sono eliminabili. Si tratta di imparare a viverci nel modo più indolore ed efficace possibile. Per esempio, posso, malgrado sappia che la mia società rischia il fallimento, riuscire a non pensarci costantemente, in modo da potermi godere una cena in famiglia e dormire quanto basta? Posso, durante una separazione, vivere alcuni momenti di serenità senza che rabbia e sconforto avvelenino ogni istante? Ovviamente non è facile, ma è fondamentale. Può fare la differenza tra reagire e ammalarsi, tra vivere e morire. E ovviamente tra dormire e sviluppare un’insonnia severa.
Disturbi del sonno: consulenza psicologica a Pisa – Dott. Valeria Bigarella
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