Sta per iniziare l’anno scolastico e, come ogni anno, una delle preoccupazioni che assillano i genitori di bambini e ragazzi che iniziano un ciclo scolastico è: chi saranno gli insegnanti di mio figlio? saranno persone valide, capaci, competenti? Domanda lecita, ovviamente.
Però a volte capita che, per cercare di farsi un’idea, si vada a dare un’occhiata sui profili social dei possibili insegnanti. Rimanendo magari sdubbiati.
Prima di tutto, due doverose premesse:
1) un invito alla cautela e alla moderazione nell’uso dei social è assolutamente opportuno, per tutti, non solo per gli insegnanti. Lungi da me difendere gli haters. Chi vomita odio e insulti, razzismo, sessismo e intolleranza è anche giusto che raccolga ciò che semina.
2) non voglioassolutamente dire che tutti gli insegnanti siano validi e che sia sbagliato giudicarli. Purtroppo ve ne sono di pessimi, e sarebbe anche giusto poterlo far presente.
Detto questo, CREDO CHE IL VALORE DI UN INSEGNANTE SI POSSA VALUTARE SOLO IN CLASSE, NON CERTO SUI SOCIAL. Nessun lavoratore dovrebbe essere valutato per ciò che esprime sui social o per ciò che dice, pensa e fa nella sua vita privata. Sul lavoro si è tenuti ad un codice di comportamento che non vale quando si è fuori dal posto di lavoro. Altrimenti saremmo veramente in dittatura!
Non scrivo questo per difesa della categoria, non sono un’insegnante.
Sono una psicologa dell’età evolutiva (anche se da anni ormai lavoro prevalentemente con gli adulti, la mia formazione originaria è psicologia dello sviluppo) e sonoanch’io una mamma che vuole il meglio per sua figlia.
Se pensassi che ha un pessimo insegnante, anch’io cercherei di correre ai ripari.
Però non mi sognerei mai di andare a vedere i profili social degli insegnanti di mia figlia per fami un’idea!
Piuttosto, se volete capire il valore degli insegnanti dei vostri figli, osservateli, ascoltateli!
Vanno volentieri a scuola? Tornano a casa tranquilli, sorridenti? Si interessano a ciò che viene loro insegnato? Sono incuriositi? Sono spinti a ragionare, a fare domande, a leggere, a pensare? A osservare il mondo che li circonda? Imparano a seguire delle regole, a comportarsi bene, a collaborare con i coetanei, a non insultare, a chiedere scusa? Ad ascoltare, a parlare quando è il proprio turno?
È rispondendo a queste domande che si può farsi un’idea del valore degli insegnanti. Non certo dai social.
Recentemente ho avuto notizia di un bambino (non di Pisa) traumatizzato da un campo solare in cui c’era una suora molto severa, che metteva i bambini, anche piccoli, in punizione, li obbligava a stare a letto anche se non avevano sonno, li sgridava se non finivano il cibo o se coloravano fuori dai bordi. Sicuramente quella suora aveva un profilo social impeccabile, eppure sarebbe meglio se cambiasse mestiere.
Inoltre, nella mia esperienza di psicologa, quando ho lavorato con i bambini, mi è capitato spesso di incontrare genitori che non collaborano, non ascoltano, non si mettono minimamente in discussione e non seguono le indicazioni date. E a farne le spese sono i bambini!
Perciò vorrei concludere invitando tutti i genitori a rivedere quel capolavoro che è L’ATTIMO FUGGENTE, a pensare a quel padre, così convinto di sapere ciò che è meglio per suo figlio, così incapace di ascoltare e mettere da parte le sue idee preconcette. Ecco, ognivolta che col nostro comportamento ci avviciniamo anche di poco a quel modello, dovrebbe scattare un campanello d’allarme!
Auguro a tutti i genitori di riuscire a stabilire un rapporto di fiducia e collaborazione con gli insegnanti dei propri figli, perché è fondamentale, quanto lo è la coerenza tra i genitori. Se le figure di riferimento di un bambino danno messaggi contrastanti tra loro, ne deriva una confusione che è veramente deleteria per la crescita e lo sviluppo. È importante che le varie figure si rinforzino a vicenda, non il contrario! E soprattutto mai trasmettere a un bambino l’idea che andando a scuola non sia in buone mani!
Buon inizio di anno scolastico a tutti!
Docenti e social network – Dott. Valeria Bigarella
Scegliere di affidarsi ad uno psicologo significa scegliere di stare bene!
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